La XXVI stagione indaga il rapporto con le molteplici dimensioni del tempo. Il tempo della gioventù dell’artista, quello che ci separa da un passato che continua ad affascinarci ancora oggi, quello della natura, che rimette tutto sotto una prospettiva diversa. Dagli orologi che con cura l’uomo regola, all’infinito spazio celeste che avvicina passato e presente in un dialogo contemporaneo.
Fare memoria diventa l’occasione per mettersi in viaggio, da Galileo ai giorni nostri, da Dante a Luciano Berio.
Quest’ultimo è protagonista di un Focus che, nel centenario dalla nascita, vuole fare un ritratto di un musicista a 360 gradi, interessato al fatto musicale e artistico al di là di ogni categoria.

XXVI, 2024/25


  • Fiori di ghiaccio

    10.11.’24 ore 20:30
    Auditorio Stelio Molo RSI Lugano

     

    La ventiseiesima edizione di 900presente si apre con la musica di un autore eseguito per la prima volta nella storia della stagione, il danese Hans Abrahamsen. Winternacht, brano per ensemble da camera della fine degli anni '70 ispirato alla poesia di Georg Trakl, ci porta in un mondo sonoro raffinatissimo, fragile ed intenso al tempo stesso, che ben si sposa con l'atmosfera di Inverno In-Ver di Niccolò Castiglioni.
    Di poco precedente al brano di Abrahamsen Inverno In-Ver offre un meraviglioso spaccato della poetica di Castiglioni; con una serie di piccoli quadri strumentali dai titoli evocativi l'autore ci porta in un mondo fiabesco, ironico, fatto di suoni scintillanti e piccole melodie. Nel centro del programma l'omaggio del compositore giapponese Tōru Takemitsu al regista russo Andrej Tarkovskij; Nostalghia è il titolo di questo intenso brano per violino e orchestra d'archi, una sorta di mesta meditazione che ben si inserisce nel clima notturno e misterioso di questo programma.


  • Laborintus

    19.01.’25 ore 20:30
    Auditorio Stelio Molo RSI Lugano

     

    900presente inaugura il Focus Berio 2025 con uno dei capolavori del compositore italiano: Laborintus II.
    Brano creato nel 1965, in occasione dell'anniversario dantesco, Laborintus II è un'opera che sfugge a qualsiasi definizione o categorizzazione. Sul palco una voce recitante ci guida attraverso le parole del poeta Edoardo Sanguineti, che combina in uno strano catalogo Dante e Pound, la Bibbia ed Eliot. Un ensemble strumentale si trasforma estemporaneamente da big band a consort barocco, muovendosi con disinvoltura tra le diverse prassi esecutive, un coro di otto attori crea una riso-
    nanza straniata del lettore principale, tre voci femminili cantano al microfono e l'elettronica compare come una sorta di fantasma sonoro.
    Ad aprire il programma Chamber music, per voce e tre strumenti, un Berio non ancora trentenne, ispirato qui dalle parole di James Joyce, che dedica alla voce di Cathy Berberian, sua prima moglie, un lavoro scritto con grande immaginazione e raffinatezza.
    Nel mezzo Mémoriale di Pierre Boulez, piccolo ma intenso omaggio ad un altro gigante della musica del '900 che come Berio avrebbe compiuto cento anni; una pagina per flauto solo e otto strumenti che svolge quasi sotto voce una trama finissima e riflessiva.


  • L' ’Heure espagnole

    16.02.’25 ore 20:30
    Auditorio Stelio Molo RSI Lugano

     

    Non si trovano tanti esempi di opera buffa nel '900. Ravel decide di cimentarsi con questo genere dopo aver assistito alla pièce teatrale
    omonima dello scrittore Franc-Nohain. La "comédie musicale", così la definisce l'autore, è ambientata a Toledo nel XVIII secolo, e si svolge tutta nella bottega dell'orologiaio Torquemada presso la quale la moglie Conceptión ha dato appuntamento ai suoi amanti, un giovane poeta e un ricco uomo d'affari. L'arrivo del mulattiere Ramiro, che vuole farsi riparare un orologio, innesca una vivace commedia di delicati doppi sensi, slanci sentimentali più o meno corrisposti e amanti nascosti dentro le pendole. L'ambientazione spagnola è l'occasione per Ravel di utilizzare le forme musicali del folklore dando loro una veste nuova, elegantissima, come ad esempio la grande habanera finale che riunisce tutti i personaggi, per la prima volta insieme sulla scena, in una grande festa di voci e suoni. E con la stessa maestria, nel preludio dell'opera, Ravel ci porta nel negozio dell'orologiaio con una vera e propria sinfonia di carillon, campane, metronomi, ognuno con il suo meccanismo, la
    sua velocità. In questa occasione avremo l'opportunità di apprezzare la trascrizione di questa partitura per una orchestra da camera ad opera del compositore Gabriel Grovlez, contemporaneo di Ravel e suo amico personale, versione pregevole ma di rarissimo ascolto.


  • Ritratto dell’artista da giovane

    13.03.’25 ore 20:30
    Sala Teatro LAC, Lugano

    L'ensemble900 unisce le forze con l'Orchestra della Svizzera italiana per un programma sinfonico inserito nell'ambito del Focus Berio 2025. È un Berio poco più che ventenne, studente al Conservatorio di Milano, a comporre il Concertino, lavoro che chiude l'esperienza scolastica e che racconta l'affacciarsi di un giovane musicista verso l'Europa musicale. La generazione di Berio aprirà la strada ad una costellazione di giovani musicisti che vivranno il mondo, non solo musicale, in maniera sempre più globale; uno di questi è il franco-argentino Carlos Roqué Alsina di cui ascolteremo un brano per percussione solista ed archi, molto evocativo. La seconda parte del programma sposta lo sguardo verso l'Ungheria e dalla generazione di Berio, di cui György Ligeti faceva parte, viaggeremo a ritroso verso Béla Bartók. Apparitions è il titolo, estremamente calzante, del primo brano per grande orchestra di Ligeti, in cui di fatto esplode la rivoluzione del suo linguaggio; nasce un suono sinfonico nuovo, in cui gli strumenti si combinano in gesti e colori inusuali e misteriosi.
    A chiudere il programma la suite dal Mandarino meraviglioso di Bartók, capolavoro di un compositore non ancora quarantenne che con la sua immaginazione trasformava l'orchestra sinfonica tardo ottocentesca in una macchina sonora strabiliante. Bartók sarà uno dei fari di una generazione di compositori, quella di Berio e Ligeti, che alla fine della seconda guerra mondiale, assetata di conoscenza, scoprirà nuove vie e si appresterà a percorrerle.


  • Galileo’s Journey

    27.04.’25 ore 20:30
    Auditorio Stelio Molo RSI

    09.05.’25 ore 18:00
    Cinema Lux, Massagno

    Si chiude la stagione con un doppio appuntamento, un progetto speciale ideato in collaborazione con il corso di laurea in Comunicazione Visiva della SUPSI; due serate gemelle il cui fulcro sarà Galileo's Journey, opera multimediale del compositore italiano Ivan Fedele. Ispirato dall'avventura scientifica di Galileo Galilei, in questo lavoro Ivan Fedele ne supera i confini, immaginando un viaggio di Galileo oltre se stesso, oltre i suoi limiti. Allo stesso modo la musica di Fedele supera se stessa, facendosi suono puro ed evocativo; il tempo è dilatato in una dimensione siderale, sconfinata, in cui si mescolano, quasi senza più distinguersi, i timbri strumentali, le voci umane e l'elettronica.
    Nel primo appuntamento assisteremo ad una esecuzione dal vivo del brano con una parte visuale di carattere installativo che andrà a ridisegnare lo spazio della sala da concerto. Il secondo appuntamento invece vedrà una nuova versione del brano in cui la registrazione del concerto dal vivo diventerà la base per il progetto di “Musica in immagine” presentato, questa volta, in una sala cinematografica. Il viaggio di Galileo's Journey sarà quindi in due tappe, due momenti che ci mostreranno che cambiando la lente con cui si osserva lo stesso oggetto se ne scoprono facce nuove e nuove prospettive.