12 novembre 2017, ore 17:30
Auditorio Stelio Molo RSI, Lugano Besso
Klaus Huber (1924-2017)
Ein Hauch von Unzeit III (1972)
per ensemble
Karlheinz Stockhausen (1928-2007)
STOP (Paris version) (1965)
per orchestra (prima esecuzione svizzera)
Olivier Messiaen (1908-1992)
Trois petites liturgies de la présence divine (1944)
per coro di voci bianche, pianoforte, onde Martenot, percussioni e archi
pianoforte Margherita Gulino
onde Martenot Caroline Ehret
Coro di voci bianche Clairière (direzione Brunella Clerici)
Ensemble900
direzione Arturo Tamayo
Il concerto è trasmesso dalla RSI in diretta radiofonica su Rete Due e in videostreaming
Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera italiana
flauti Mine Aksoy, Claudia Fernández Álvarez, Edoardo Silvi oboe Astrid Kukovic clarinetti Andrea Albano, Dominik Car, Rui Pedro França Ferreira fagotto Javier Cereceda corno Johan Warburton tromba Niccolò Ricciardo trombone Ballabio Luca tuba Marco Anastasio pianoforte Margherita Gulino celesta Alessio Zuccaro elektronium Leonardo Nevari percussioni Paolo Fratello, Rina Fukuda, Valerio Petrantoni, Diego Verzeroli chitarra Stefano Moccetti fisarmonica Gabriele Marangoni (ospite) onde Martenot Caroline Ehret (ospite) violini Francesca Bonaita, Celia Bueno Puente, Elisa Cuttaia, Laura Espino Muñoz, Silvia Muscarà, Oxana-Evghenievna Sametchin, Elisa Spremulli, Zhen Xu viole Friederich Binet, Lorenzo Boninsegna, Lorenza Merlini violoncelli Federico Bianchetti, Ulisse Roccasalva, Theophilus Tan contrabbassi Hiroyuki Tamura, Jonas Ernesto Villegas Sciara
Coro di voci bianche Clairière del Conservatorio della Svizzera italiana
Abdrakhim Aigherim, Abdrakhim Intissar, Berti Alessia, Berwert Linda, Blajic Lorena, Brignoni Beatrice, Buehler Elias, Calderari Lia, Cameroni Alyssia, Cammarata Letizia, Ceccarelli Elisa, Crameri Jamila, De Gennaro Carla, De Martino Ariela, Fraschina Cora, Gavazzeni Diletta, Gavazzeni Margherita, Gianella Antoine, Gianino Joy, Girella Arianna, Goncalves Melanie, Guffi Cecilia, Guggiari Elissa, Koenz Flora, Kuendig Alicia, Laurenti Arianna, Laurenti Giorgia, Martella Eleonora, Muentener Lea, Myazina Aygul, Neumann Anika Yo Yo, Neumann Tim, Nikiforoff Anastasia, Passuello Laura, Patocchi Sarah, Peduzzi Matilde, Ponzano Nicole, Rast Nicolai, Rezzonico Nina, Sattar Samuele, Smurra Maria Cosima, Spiller Marta, Ventimiglia Maria Beatrice, Vicari Nathalie
Mentre riflettevo su cosa scrivere in queste righe di presentazione della XIX stagione di 900presente, è arrivata la triste notizia della scomparsa di Klaus Huber, tra i più grandi compositori contemporanei. Subito mi è venuto in mente Il mondo di ieri, uno dei più celebri racconti di Stefan Zweig, e il suo addio mondo da lui vissuto. Forse, nella musica, stiamo vivendo un’epoca simile, con la scomparsa dal 1990 in poi delle grandi figure che hanno animato il Novecento, da Luigi Nono in poi.
“Il mondo di ieri”: così si potrebbe definire il concerto inaugurale di questa stagione, dedicato alla celebrazione di due anniversari: il venticinquesimo della morte di Olivier Messiaen e il decimo dalla scomparsa di Karlheinz Stockhausen, suo allievo.
A questi si aggiunge dunque Huber, al quale rendiamo omaggio con l’esecuzione in apertura della rassegna di uno dei suoi più sconvolgenti pezzi: Ein Hauch von Unzeit III. Per l’occasione, la disposizione nello spazio degli strumentisti ricalcherà quella che, nei lontani anni Ottanta, Klaus ed io presentammo al pubblico di Friburgo. La speranza è che l’armonia delle note di Huber inondi gli spazi dell’Auditorio Stelio Molo, luogo dove solo un paio di anni fa il Maestro venne a trovarci in occasione del suo novantesimo compleanno.
Completano il programma STOP, nella sua Paris version, uno dei pezzi più intriganti ed affascinanti di Stockhausen, fulgido esempio della sua “Momentform”, ed il celebre Trois petites liturgies de la Présence Divine di Messiaen (brano già eseguito in questa rassegna sotto la direzione del mio indimenticabile amico Giorgio Bernasconi), pezzo celebre non soltanto per l’originalità e qualità musicale, ma anche per lo scandalo che produsse allora della sua prima esecuzione.
Tre autori e tre estetiche molto diverse tra loro ma accomunate da una grande qualità ed originalità musicale che mi riportano alla memoria una frase di André Malraux, tratta dal suo Les voix du silence: « Un grande artista non è autonomo perché originale, è originale perché autonomo; di qui la sua parte di solitudine. Ma noi abbiamo scoperto in quale costellazione vengono ordinate queste stelle solitarie: i grandi artisti non sono i trascrittori del mondo, ne sono i rivali ».
Arturo Tamayo
Arturo Tamayo
Karlheinz Stockhausen
STOP (Paris version) (1965) prima esecuzione svizzera
Brunella Clerici
direttrice del Coro di voci bianche Clairière del Conservatorio della Svizzera italiana
Olivier Messiaen
Trois petites liturgies de la présence divine (1944)
Arturo Tamayo
Klaus Huber
Ein Hauch von Unzeit III (1972)